FACENDOLO A PEZZETTINI, UN BOCCONE ALLA VOLTA?! (Proverbio africano)

 

Come viene percepito generalmente un Problema?

Per il coinvolgimento emotivo generalmente associato ad esso, è molto facile che una situazione problematica si presenti a noi come un vero e proprio bandolo della matassa, un unico intricato labirinto impenetrabile.

Per un processo di semplificazione della realtà, in questo caso inteso come un fattore di ostacolo, un problema passa attraverso una generalizzazione, distorsione, permanenza e ampliamento sulla TUA intera vita, fino ad identificarti nel problema.

Ovviamente tutto ciò porta come inesorabile conseguenza il fatto che si percepisce il problema come PIU GRANDE DI TE. Ma se ci fosse un modo per cambiare questa percezione?

Come si fa a passare dall’essere PIU PICCOLO DEL PROBLEMA A PIU GRANDE?

Proprio come nel Proverbio Africano“come si fa a mangiare un elefante intero? Facendolo a pezzettini, un boccone alla volta.”

In questa semplice e saggia strategia sono contenuti importanti fattori di PROBLEM SOLVING:

– L’ESTERNALIZZAZIONE, già descritta nel post precedente, permette di liberarti dall’idea che il problema sei tu e di entrare invece nell’ottica che il Problema è un fattore da percepire come una serie di variabili esterne, che entrano in relazione con te e influenzano la tua vita in base a come reagisci o a come decidi di agire in modo propositivo. Nel primo caso sei in preda del Problema, nel secondo sei in grado di affrontarlo e cavalcarlo.

– LA SCOMPOSIZIONE DEL PROBLEMA IN PICCOLE PARTI, è la capacità di individuare le componenti interne ed esterne ad esso, la sua sequenza di formazione, le cause prioritarie e dominanti che agiscono.

Infatti il detto DIVIDI ET IMPERA e aggiungerei “IMPARA”, insegna proprio proprio a dividere, come riduzione della complessità per meglio governare. Dividere quindi per meglio vedere il Problema nei suoi piccoli, con il risultato quindi di essere in grado di PRIORITIZZARE secondo due Variabili in matrice,l’URGENZA e l’IMPORTANZA, riuscendo così ad individuare il modo migliore e più rapido di affrontarlo e risolverlo.

Ecco di seguito alcune domande che assolvono al Principio di Esternalizzazione, Scomposizione e Prioritizzazione del Problema:

Come, quando, in che modo si verifica il Problema?( Domande descrittive del Problema).

Quanto incide il problema (fattore di pervasività) sulla tua vita da 0 a 10? (Valutazione tramite Scaling).

Come potresti dividere il Problema in parti e in comportamenti?

Cosa succede prima del Problema, in mezzo e alla fine?

Qual è la parte del Problema che trovi più difficile e quella più facile?

Se il Problema fosse una macchina come potresti associare le sue caratteristiche? ( motore, ruote ecc. (dare una proprietà attraverso l’uso della metafora).

Su quale senti il bisogno di lavorare per primo o senti che porti a traino tutti gli altri fattori costituenti il cuore del Problema? (individuazione di un pattern di scelta.

Ti sembra più facile adesso “mangiare l’elefante?”.

Ricordati che questi processi di “Riduzione di Complessità”, richiedono di un tempo di riflessione e analisi, necessari per una più stabile e definitiva risoluzione del Problema.

Come soleva dire Napoleone Bonaparte:“Siccome ho molta fretta, vado molto piano.”