Lavorare insieme ad una persona, significa per il professionista della relazione d’aiuto, seguire attentamente le consapevolezze e i passi attivati dal cliente nella direzione del cambiamento.
Questi percorso, a mio avviso, come propongo nel MODELLO IMPACT, segue due forze ordinatrici e complementari, che assomigliano alle ascisse e alle ordinate di un modello cartesiano.
Secondo esso infatti, nella relazione di aiuto è importante facilitare due processi:
quello di VERTICALIZZAZIONE e quello di ORIZZONTALIZZAZIONE.
Il processo di VERTICALIZZAZIONE permette la SALITA verso una prospettiva più ampia di sé e della propria situazione personale e al contempo la DISCESA, intesa come approfondimento ed esplorazione di tutte le fasi dell’intervento. L’ obiettivo centrale della VERTICALIZZAZIONE, è quello di andare dentro e cogliere la natura profonda di se stessi, intorno alla quale girano l’identità, i valori, gli scopi e gli obiettivi principali.
Il processo di ORIZZONTALIZZAZIONE invece, favorisce il GRADUALE AVANZAMENTO PROGRESSIVO del percorso di cambiamento, tramite un piano d’azione concordato, che permetta di stabilizzare ed integrare le percezioni, i significati e le comprensioni di nuovi comportamenti trasformativi nella vita personale e professionale, fino alla conclusione dell’ intervento. In questa fase si esplorano e si attivano le risorse e le potenzialità, per generare comportamenti consapevoli e azioni trasformanti e concrete in linea con la parte più profonda di sé.
Cosi come nell’asse cartesiano ascisse e ordinate si incontro nel piano in un punto preciso chiamato origine, così nella relazione d’aiuto il punto d’incontro tra l’ ORIZZONTALIZZAZIONE e la VERTICALIZZAZIONE, determina la precisa istantanea di dove ci si trova nel percorso di cambiamento.
L’equilibrio tra queste due forze è fondamentale e deve essere sempre monitorata dal professionista. Questo al fine di evitare che una eccessiva verticalizzazione ed esplorazione in profondità possa inibire comportamenti e azioni orizzontali, come un’eccessiva propulsione nel piano d’azione, possa determinare un’attenzione superficiale nei pensieri e nelle emozioni, privilegiando il comportamento, l’azione e l’obiettivo, non sempre allineato alla persona.
Un processo di cambiamento quindi non è altro che un cammino dove a volte si sale, altre si scende, andando avanti ma sapendo che se si torna indietro, si può ricominciare da dove si è lasciato.
Così facendo, vengono allineati tutti i livelli di realtà che costituiscono ogni nostra esperienza e vengono individuate le strategie più idonee al cambiamento personale. I protocolli dell’ IMPACT MODEL facilitano entrambi il processo di VERTICALIZZAZIONE e quello di ORIZZONTALIZZAZIONE nel percorso di cambiamento, attraverso la SEQUENZA:
SPERIMENTARE – PERCEPIRE – SENTIRE – CAPIRE – AGIRE – CAMBIARE.